L’immediato intervento del personale della scuola e la scarica del defibrillatore sono risultati fondamentali per salvare la vita a uno studente del Liceo Giordano Bruno di via Marinuzzi a Torino.
Lo studente ha perso improvvisamente i sensi, immediati i soccorsi con l’inizio delle manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e massaggio cardiaco.
Rapido anche il reperimento del defibrillatore, posizionato presso la palestra della scuola, e l’avvio delle manovre BLSD. Dall’applicazione degli elettrodi, accensione, analisi e erogazione della scarica.
Il cuore riprende a battere.
Contemporaneamente alla manovre di primo soccorso, è stato allertato il 112, che ha inviato subito una squadra sul posto, che trasportano in Pronto Soccorso lo studente.
Dal defibrillatore è stato estratto il tracciato cardiaco e consegnato ai medici del Pronto Soccorso e della Rianimazione del Giovanni Bosco.
Il 3 febbraio 2014, 6 anni fa, in una circostanza analoga, moriva Lorenzo Greco a 12 anni, colpito da arresto cardiaco improvviso (ACI) mentre si trovava all’interno dell’Istituto Agnelli.
In quella circostanza non era presente il defibrillatore.
La vita dello studente di Torino è stata salvata grazie alla formazione del personale scolastico e all’azione si sensibilizzazione e divulgazione della cardioprotezione dall’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus, che ha donato quel defibrillatore alla scuola nel 2016.
Oggi sono 510 i defibrillatori installati nelle scuole del territorio torinese, con oltre 6.000 persone formate e 28.000 cittadini e studenti ai quali gratuitamente viene insegnato come salvare una vita.
Per le Pubbliche Amministrazioni l’obbligo di installazione dei defibrillatori, inizialmente fissato entro il 31 dicembre 2022, sarà obbligatorio entro il 31 dicembre 2025 (è stato prorogato di tre anni!!!!).
In Italia nel 2019, gli studenti delle scuole (nido, materna, primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado) sono circa 8 milioni, mentre gli studenti universitari poco meno di 2 milioni.
In totale quindi in Italia abbiamo 10 milioni di studenti su 60 milioni di cittadini.
L’arresto cardiaco in Italia colpisce 1 persona ogni 1.000 abitanti.
Sempre statisticamente, il rischio di arresto cardiaco improvviso per gli studenti italiani è di cerca 10.000 casi ogni anno.
Quando si verifica un arresto cardiaco gli step prima di arrivare a un intervento risolutore sono:
- Riscontrare la perdita di coscienza e allertare i soccorsi
- Con il supporto remoto del 118 e/o in funzione delle proprie competenze, avviare le manovre di rianimazione cardipolmonare e massaggio cardiaco
- Reperire il defibrillatore più vicino, se disponibile, spogliare il torace del paziente, applicare le piastre, accendere il dae, attendere l’analisi cardiaca, erogare lo shock
- In seguito a queste operazioni arriveranno i soccorritori del 118
Quanto tempo passa tra il verificarsi dell’arresto cardiaco e la chiamata al 118?
Dai 2 ai 5 minuti in genere.
Quanto tempo passa prima dell’arrivo dei mezzi del 118?
Molto raramente entro 10 minuti.
Per salvare una vita da arresto cardiaco senza conseguenze si hanno solo 10 minuti, quelli più preziosi sono i primi 5, perché solo entro questo termine si possono evitare conseguenze date dalla ipossia celebrale.
Da oggi 6 febbraio 2020, al 31 dicembre 2025, mancano poco meno di 6 anni.
Gli studenti a rischio sono circa 60.000.
Quali studenti avranno chance elevate di poter salvare la vita nel caso di arresto cardiaco a scuola?
Solo gli studenti che si trovano presso istituiti i cui responsabili hanno compreso il valore salvavita del defibrillatore e lo hanno installato, nel modo corretto, presso l’istituto.
Per modo corretto intendiamo: il n° di dae in funzione delle dimensioni del luogo, quindi distanza e tempo di raggiungimento dei dae, loro corretta segnalazione, stato di sostituzione dei consumabili (batteria e elettrodi), corretta conservazione (liquidi, polveri, caldo, freddo), stato della garanzia del dispositivo.
Per gli studenti che si trovano presso istituti non dotati di defibrillatore, il consiglio sensibilizzare i dirigenti scolastici, i rappresentanti degli studenti, i genitori, ma anche media locali e professionisti (medici, cardiologi), con la finalità di individuare il modo di acquistare e posizionare i defibrillatori.
Oltre alla presenza del defibrillatore, la capacità di comprendere la situazione rapidamente e attivarsi in modo naturale, riduce drasticamente i tempi e si riflette in manovre di soccorso più efficaci. Fare un corso BLSD è un’esperienza che farà per sempre parte del proprio bagaglio culturale e potrebbe rivelarsi davvero importante in caso di bisogno.